Ma di che si tratta? Forse abbiamo trovato, finalmente, un antico ambitante di Marte mummificato? Oppure, un reperto archeologico di un'antica civiltà marziana? Oppure una forma di vita semplice come un batterio, un fungo o un alga? Per adesso non sappiamo nulla, ma certamente il robottino curioso della Nasa ha trovato qualcosa cercando fra la sabbia e le rocce di Marte.
«Forse abbiamo trovato i precursori della vita». E' l'ipotesi di Charles Elachi, direttore del Jet Propulsion Laboratory Nasa, proposta a margine di un convegno tenutosi all'Università Sapienza di Roma precisando che si tratta solo di «dati preliminari ancora da verificare. Forse Curiosity ha trovato semplici molecole organiche e non biologiche».
Per avere notizie sicure bisognerà pazientare fino al 3 dicembre, giorno in cui è stata prorammata una conferenza stampa presso l’American Geophysical Union, a San Francisco. Secondo alcuni, è improbabile che venga annunciata la scoperta la vita su Marte, per il semplice fatto che una notizia così grossa non si riesca tenerla segreta cosìa lungo. A quest’ora la notizia sarebbe già finita sulle prime pagine dei giornali e nei tg.
«Purtroppo - ha proseguito Elachi a margine del convegno - non ho avuto modo di parlare con i ricercatori in questi ultimi giorni in cui stanno elaborando le informazioni raccolte da Curiosity». Nelle ultime settimane si rincorrevano in maniera insistente voci relative ad una scoperta di portata storica, «ma credo che i media abbiano esagerato nelle aspettative. I dati preliminari fanno supporre di aver identificato probabilmente semplici molecole organiche, non biologiche».
«Curiosity - come ha spiegato lo stesso direttore del JPL - non è dotato di strumenti per trovare tracce biologiche», ossia molecole necessarie o prodotte da forme di vita, «ma ha la capacità di riconoscere molecole organiche». Beh, quindi sarà tutta una bufala? Anche questo è molto improbabile. La Nasa ha messo in giro queste voci per «pompare» l’evento di lunedì, ed è escluso che venda solo fuffa, non si esporrebbe a una figuraccia deludendo il pubblico in conferenza stampa.
E allora? Probabilmente sarà fatto un annuncio a metà. La scoperta, se confermata, presenterebbe in ogni caso un dato molto importante in quanto le molecole organiche rappresentano i precursori necessari alla vita. I dati quindi lasciano aperte le porte alla possibilità che nel passato Marte abbia ospitato forme di vita ma non possono in nessun modo confermare questa tesi. La parola definitiva potrà essere detta solo dalla missione dell’Esa europea su Marte fra il 2016 e 1l 2018, con un strumenti di analisi migliori e in grado di dare risposte certe.
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