L'alluvione in Toscana porta alla luce un antico reperto archeologico



Una parte di un manufatto in tufo, con una decorazione in stucco rosso, è venuto alla luce dopo lo smottamento del terreno dovuto alle piogge torrenziali dei giorni scorsi, nelle immediate vicinanze della tomba monumentale Pola a Sovana (Grosseto).
L’enorme frammento tufaceo, come riporta Il Tirreno, è sicuramente parte di una tomba che potrebbe risalire allo stesso periodo di quella di Ildebranda. A fare il sopralluogo è stata Maria Angela Turchetti, funzionario della soprintendenza ai beni artistici e architettonici.

La necropoli di Poggio Prisca, attraversata da una via cava che conduce ai Pianetti, ospita una delle tombe più monumentali di Sovana, la Tomba Pola. La tomba, interamente intagliata nel tufo, appartiene alla tipologia delle tombe “a tempio” poiché riproduce e richiama, in facciata, tale struttura. Il monumento funerario è caratterizzato, nella sua parte esterna, da otto colonne scanalate poste su alto podio, dotate di capitelli ornati con foglie e teste antropomorfe.


Un lungo corridoio (dromos) immette nella camera sepolcrale, con pianta a forma di croce e banchina continua lungo le pareti per la collocazione dei sarcofagi. La sepoltura risale al III secolo a.C. Il forte degrado, subito dalla struttura nel corso dei secoli, ha determinato la perdita di buona parte del monumento che conserva, oggi, solo una minima parte del colonnato originario.
 [Fonte - Fonte].

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