Gli abitanti delle zone basso costiere di tutto il mondo tra poco potrebbero essere a rischio allagamento. A questa conclusione sono arrivati gli scienziati tedeschi dell'Istituto di Potsdam sui cambiamenti climatici.
Usando gli ultimi dati satellitari, hanno scoperto che negli ultimi 20 anni il livello dell'oceano è aumentato in media di 3,2 mm all'anno il 60 % più veloce delle previsioni degli esperti dell'ONU. I risultati della ricerca sono stati presentati al convegno dell'ONU per lotta ai cambiamenti climatici che si sta svolgendo a Doha Capitale del Qatar dal 26 novembre al 7 dicembre.
Usando gli ultimi dati satellitari, hanno scoperto che negli ultimi 20 anni il livello dell'oceano è aumentato in media di 3,2 mm all'anno il 60 % più veloce delle previsioni degli esperti dell'ONU. I risultati della ricerca sono stati presentati al convegno dell'ONU per lotta ai cambiamenti climatici che si sta svolgendo a Doha Capitale del Qatar dal 26 novembre al 7 dicembre.
Il livello del mare si innalza, a causa del riscaldamento terrestre, a un ritmo del 60% più veloce di quanto non fosse stato previsto nel 2007 dall'Intergovernmental Panel on Climate Change, il gruppo di esperti delle Nazioni Unite incaricato di studiare il riscaldamento globale.
Il livello del mare sale in media di 3,2 millimetri l'anno, secondo lo studio realizzato da tre ricercatori e pubblicato sulla rivista britannica Environmental Research Letters. Invece la stima "più affidabile" dell'Ipcc nel 2007, basata sui dati del 2003, prevedeva un aumento di 2 mm l'anno nel 2010.
Se, per l'Ipcc, entro la fine del secolo il mare avrebbe potuto salire tra i 18 e i 59 centimetri, per il gruppo di climatologi guidato da Stefan Rahmstorf dell'Istituto di ricerca sul clima di Potsdam, in Germania, (Allemagne), l'innalzamento potrebbe raggiungere addirittura il metro.
"Questo significa che le zone situate a meno di un metro sul livello del mare, con un'alta concentrazione di popolazione come il Bangladesh, scompariranno", ha dichiarato uno dei coautori dello studio, Grant Foster della società americana Tempo Analytics. "Avremo centinaia di milioni di rifugiati climatici, guerre e conflitti per l'accesso alle risorse", aggiunge lo studioso.
[Fonte http://www.lastampa.it/].
[Fonte http://www.lastampa.it/].
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